Ho visto tanta GIOIA a Bologna, quella mattina, quando sono arrivata nel prato esterno della Casa dei Risvegli, insieme a Maria Lucia, Rosarianna e Annalisa. Nei bambini delle scuole primarie che, nonostante il freddo improvviso, giocavano con gli istruttori del CSI, c’era GIOIA.

C’era GIOIA di esserci nei volontari, nei tirocinanti, in Elena Boni, in Elena Vignocchi, nell’abbraccio di Alessandro Bergonzoni, negli ex ospiti della Casa dei Risvegli che, alcuni con le loro carrozzine, sono arrivati a dare la loro testimonianza che “Dopo…Di Nuovo”, si può.

C’era tanta GIOIA anche in Maria Vaccari e Fulvio De Nigris nel vedermi lì, e mi ha commosso quando Maria ha voluto, con il suo microfono, attirare l’attenzione di tutti per presentare la dott.ssa Antonietta Conte e la città di Gioia del Colle, dove in quel momento si stava celebrando la Giornata dei Risvegli.

Sì, c’è stata tanta GIOIA anche a Gioia del Colle, tanta partecipazione ed anche tanta commozione.

Una bellissima esperienza per me e per il mio territorio. Esperienza che è iniziata il 5 settembre, quando Maria Vaccari mi ha inviato una mail in cui mi chiedeva se pensavo fosse possibile organizzare qualcosa a Gioia del Colle, con le associazioni locali, nella giornata del 7 ottobre

Bellissimo, mi dicevo, sarebbe bellissimo ma…il 28 settembre devo andare a Pisa per il nostro congresso nazionale e poi a Bologna proprio fino al 7 ottobre…

Però, perché non provarci? Sarebbe come creare un ponte fra due luoghi che celebrano la stessa giornata nello stesso momento.

Ho pensato subito ad alcune persone che avrebbero potuto darmi una mano

Rosanna Ventura, Associazione Culturale Ombre, lei fa laboratori teatrali con i bambini, sicuramente qualcosa tirerà fuori.

Ezia Castellaneta, direttrice di Ludo&tek, ha esperienza di animazione con i bambini, e tanta passione per quello che fa.

Marilena Recchia, anche lei non scherza in quanto ad esperienza nei servizi innovativi, ed è anche clown-terapeuta.

E poi Lucio Romano, il mio caro amico Lucio, sempre entusiasta quando può fare qualcosa per il territorio, la sua esperienza con Palazzo Romano Eventi può essere preziosa

E allora ci incontriamo un pomeriggio. Con una scaletta di programma molto semplice e molto motivata, illustro pochi, ma significativi momenti che vorrei realizzare: accogliere i bambini, spiegare il coma con il loro linguaggio, suscitare in loro il senso di solidarietà e di amicizia che li porterà ad attaccare i loro messaggi ai palloncini che faremo volare in cielo

E così quelle splendide donne e artiste cominciano a parlare fra di loro e io resto ad ascoltare con un animo leggero e sospeso e pieno di gratitudine.

“Possiamo introdurre i bambini all’argomento dicendo che a volte ci sono delle malattie che fanno dormire per tanto tempo, ma poi con la cura e l’amore di chi ci vuole bene, ci si può svegliare” dice Rosanna Ventura “Scriverò qualcosa io.”

“Si può spiegare il coma e il risveglio con la sensazione di passare dal buio alla luce” dice Marilena Recchia.

Ed ecco arrivare i suoi clown-dottori con un telo grande e colorato che, abbassandosi e alzandosi sulla testa dei bambini, permette loro di sperimentare il passaggio dal buio dell’incoscienza alla luce del risveglio.

“Posso fare lo spettacolo delle bolle, ai bambini piace sempre. E poi, non sono forse le bolle la migliore rappresentazione di vite sospese?” dice Ezia Castellaneta

E poi, ci chiediamo, come avviene il RISVEGLIO?

Ed ecco ancora Ezia Castellaneta con la sua magica sfera dove qualcuno sta dormendo il suo sonno, dal quale dobbiamo risvegliarlo. Non è facile trovare quel qualcuno, ma ci viene in aiuto il Maestro Mimmo, della Scuola di danza di Nicola Sasanelli

E arriviamo al RISVEGLIO, che non può avvenire se non ci sono parole, forti, magiche e d’amore.

E allora affido a Rosanna Ventura il libro “Storia di Luca, ragazzino di 15 anni” scritto da Maria e Monica Vaccari e Fulvio De Nigris, sulla storia di Luca e la sua malattia.

“Non si legge facilmente, questo libro” mi dice Rosanna.

No, per niente, amica mia, da medico ti potrei dire che si tratta di medicina narrativa, che è una specie di terapia per chi lo scrive, ma non basterebbe.

E lei legge la pagina “Svegliati, Luchino, è già mattino”, scritto da Maria Vaccari… e i bambini leggono i loro messaggi.

E Luchino nella sfera piano piano si sveglia e inizia la sua danza di ritorno alla vita, anche se per poco.

E poi c’è Lucio Romano, commosso “come un avvocato non dovrebbe mostrarsi” a introdurre Celestina Soranna, dell’ASOTUDIS, che legge il suo messaggio di solidarietà per l’amico Pasquale che ha vissuto l’esperienza del coma “Le persone in carrozzina non sono diverse dalle altre” dice Celestina e ha tanta ragione.

E poi la poesia visiva di Antonella Mele e Fabio de Cuia per gli Amici di Luca e che abbiamo adottato come nostro motto per questa giornata “Quando credi che la vita abbia smarrito le sue lettere, donane una e vedrai come questa riprenderà a scrivere”

Grazie ad Antonella e Fabio per aver creato per Gli Amici di Luca la cartolina della poesia visiva, che è stata donata ad ogni bambino.

E il presidente della Giunta Comunale, il dott. Pierluigi Mancino, che ci dà appuntamento all’anno prossimo.

E poi i palloncini vengono portati fuori e fra l’entusiasmo dei bambini, l’accompagnamento festoso di Piero Romanazzi e Gegè,  i palloncini volano verso il cielo e mentre tutti applaudono, un bambino grida forte verso il cielo “Forza Lucaaa!”

E io a Bologna non posso fare a meno di piangere.

Perché, anche se sono a 600 Km di distanza, non posso fare a meno di vedere e vivere tutto, istante per istante, come se fossi a Gioia del Colle

E se è vero che “Si vede solo con il cuore perché l’essenziale è invisibile agli occhi” il mio cuore vede qualcos’altro.

Vede Luchino svegliarsi insieme al mio giovane papà e tenendosi per mano li vedo avvicinarsi ai bambini.

E sento mio padre che dice “Allora, bambini, ora che siamo tutti svegli, proviamo a risolvere questo indovinello: Se io fossi tu e tu fossi io, chi è più bello fra me e te, tu o io?” E i bambini, forse abituati oggi a cercare le risposte in un click, avrebbero qualche difficoltà, e lui li incoraggerebbe, ridendo e scherzando con loro…e con Luca.

Perché così era Ciro Conte: amava ridere, amava scherzare, amava la vita. E ci amava tanto.

Ciao, Papà

Un grazie immenso e di cuore a tutti.

Grazie a Maria Vaccari e a Fulvio de Nigris. E’ grazie al loro coinvolgimento e alla loro amicizia che sono riuscita a parlare di mio padre dopo “solo” 43 anni dalla sua scomparsa

Grazie a tutte le associazioni presenti: la CRI, con Maria Teresa Tracquilio e i suoi volontari, Casa di Gioia e i suoi rappresentanti, il Centro di Ascolto con Rosanna D’Aprile, l’ASOTUDIS con Nicoletta Pavone.

Grazie anche alla dott.ssa Stefania Antonicelli e al prof. Vito Fusillo per il contributo economico.

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Grazie all’associazione Amico Mio che si occupa di sostenere i bambini colpiti da malattie rare e i loro famigliari.

Grazie ai bambini delle classi 5aC, 5aD, 5aE, 5aF dell’IC Losapio-San Filippo Neri e alle loro insegnanti Evangelista, Palumbo, Lassandro e Merenda.

Grazie ai bambini delle classi 4aA, 4aB, 4aC e 4aD dell’I.C. Carano-Mazzini e alle loro insegnanti Losito, Lassandro, Fasto, Vitto, Gatti, Cannazza, Sportelli, Petrelli, Curione.

Grazie alla Direttrice dell’Asilo nido comunale, dott.ssa Carla Donvito, e alle educatrici, che mi sono sempre vicine.

Grazie all’Assessore alla Cultura dott.ssa Anna Maria Longo e all’Assessore ai Servizi sociali, dott.ssa Iole Pitarra, per la disponibilità e l’incoraggiamento.

Grazie anche alla stampa che tanto spazio ha dato all’evento.

Grazie a Gioia Oggi e a Livio Addabbo, a Fax e Marida Donvito, a La Voce del Paese, Gioianet e Dalila Bellaccicco, a GioiaNews, a GioiaLive.

Per tutti noi l’augurio di ritrovarci tutti insieme il prossimo anno.

Antonietta Conte

antonietta_conte@libero.it